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BLOG DI GIOVANNI PASTORE, ARCHITETTO, DOCENTE DI TECNOLOGIA PRESSO L'ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "RAFFAELE UCCELLA" DI SANTA MARIA CAPUA VETERE (CASERTA)

sabato 16 novembre 2019

...Seminiamo bellezza e non inquinamento

Progetto inserito nell'ambito del Protocollo d'Intesa
"EDUCAZIONE ALLA LEGALITA'"

Auditorium Istituto R. Uccella - S. Maria C.V. (CE)
Giovedì 21 Novembre 2019 ore 9:00

CRIMINI CONTRO LA NATURA E IL PAESAGGIO...E IL DIRITTO A VIVERE IN UN AMBIENTE SANO!


Alle ore 9:00 in punto, in occasione della FESTA DELL’ALBERO 2019, si procederà alla PIANTUMAZIONE DI UN ALBERO nel giardino della Scuola, alla presenza delle Autorità cittadine e della Comunità scolastica.
A seguire il Convegno “…Seminiamo bellezza e non inquinamento”.
Vedi locandina dell’evento in PDF:


mercoledì 3 luglio 2019

DALLA SCUOLA DELL'INTEGRAZIONE ALLA SCUOLA DELL'INCLUSIONE

Da qualche anno, si è iniziato a parlare in Italia di “SCUOLA DELL'INCLUSIONE” termine che in qualche modo completa e sostituisce il precedente “SCUOLA DELL'INTEGRAZIONE“.
L’Italia è un paese che ha grande esperienza, circa trentennale, nell’integrazione scolastica per quanto riguarda gli alunni con disabilità. Infatti, già la legge 118 del 1971 dava indicazioni precise in merito, legge che è stata integrata e completata da altre disposizioni normatorie fino alla Legge Quadro 104 del 1992.  Il termine integrazione, è stato comunque superato nel 2013 quando il CM n.8 del MIUR ha stabilito: “Indicazioni operative sulla Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 – Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica.“ La differenza non è solo terminologica; integrazione è un’azione compensatoria, esclusivamente educativa, riguardante il singolo e solo dopo il contesto richiedendo una risposta specialistica. Inclusione, invece, è un processo che coinvolge aspetti diversi come quello affettivo, educativo, sociale e riguarda tutti gli alunni indistintamente, intervenendo prima sul contesto e poi sul soggetto. La risposta è ordinaria. Inclusione è l’opposto di esclusione. Per cui una scuola inclusiva, è una scuola che combatte l’esclusione, ossia le differenze, le diversità. E’ una scuola profondamente democratica in cui le differenze diventano una risorsa e una ricchezza. Ogni individuo è considerato e valutato a prescindere dagli altri, nella sua individualità di genere, di linguaggio, di origine, di etnia, di cultura. L’ambiente inclusivo, è un ambiente che consente la piena realizzazione dell’individuo, rendendolo parte del processo vitale della scuola, sia sociale che didattico. L’ambiente inclusivo è quello che elimina gli ostacoli e fornisce pari opportunità a tutti gli individui per consentire loro di realizzare la propria crescita personale.
BES - BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Molto di recente, ed esattamente dalla fine del 2012, è entrato a par parte del gergo scolastico il termine B.E.S. acronimo di Bisogni Educativi Speciali. E’, infatti, del 27 dicembre 2012 la Direttiva Ministeriale “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“. Con questo termine, la Direttiva vuole chiarire che lo svantaggio scolastico non è riferibile solamente alla presenza di un deficit fisico o mentale, ma può essere collegato ad una serie molto più ampia di problematiche. In ogni classe esistono alunni che richiedono un’attenzione particolare per un’ampia serie di ragioni:
  • svantaggio socio/culturale;
  • svantaggio dovuto a disturbi specifici dell’apprendimento;
  • svantaggio dovuto all’appartenenza a culture e lingue diverse.
A questi come agli altri deve rivolgersi la scuola dell’inclusioneSulla base dell’esperienza tra i disturbi più comuni che può manifestare un alunno BES, troviamo:
  • DISPRASSIA – trattasi di un disturbo che riguarda la coordinazione e il movimento. Il classico esempio è il bambino che non riesce ad allacciarsi le scarpe. I bambini disprassici spesso, non riescono a mettere in ordine le varie fasi di un racconto.
  • DISTURBO SPECIFICO DEL LINGUAGGIO – trattasi di un disturbo legato all’acquisizione delle normali abilità linguistiche.
DSA - DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO
All’interno dei BES, rientrano anche i cosiddetti D.S.A. acronimo di Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Si tratta il più delle volte di lievi disturbi che interessano maggiormente le attività di lettura, scrittura e calcolo che rallentano e non rendono totalmente autosufficienti gli alunni durante il percorso scolastico. Non si tratta di disabilità, né fisiche né mentali, ma di difficoltà che rallentano o ostacolano l’acquisizione in alcune specifiche abilità che i ragazzi devono realizzare in età scolastica. Queste difficoltà, oramai certificate, non danno diritto al sostegno non essendo disabilità permanenti, ma grazie al legislatore e alla Legge 170 del 2010, danno diritto a strumenti didattici e tecnologici di tipo compensativo. In classe è possibile utilizzare in base al tipo di disturbo strumenti quali sintesi vocale, PC, calcolatrice, mappe concettuali, correttore ortografico, mentre in sede di esame o verifica, a misure dispensative quali altri tipi di prove o sistemi equipollenti in grado di permettere loro il raggiungimento del risultato come gli altri alunni non D.S.A. Sulla base delle certificazioni oggi rilasciate e per le quali la scuola (Legge 170/10) deve intervenire, abbiamo:
  • DISLESSIA – trattasi di un disturbo che inficia la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Non dipende da deficit cognitivi né da problemi sensoriali, neurologici o psicologici. Ha origini neurobiologiche.
  • DISGRAFIA – trattasi di un disturbo che rende difficoltosa l’esecuzione del tratto grafico, nella riproduzione di segni sia alfabetici che numerici, caratterizzata da una scorretta impugnatura, da un’eccessiva o ridotta pressione sul foglio, rendendo la scrittura illeggibile, spesso per lo stesso ragazzo.
  • DISCALCULIA – trattasi di un disturbo riguardante le abilità numeriche e aritmetiche. Si manifesta nelle difficoltà di identificare i numeri e scriverli, nel memorizzare i fatti cronologici, nel calcolo, nel riconoscimento dei segni aritmetici e del loro significato, nella risoluzione di problemi.
  • DISORTOGRAFIA – trattasi di un disturbo che interessa l’ortografia. A differenza del disgrafico, il disortografico non riesce a trasformare il linguaggio parlato in quello scritto, trovando difficoltà nel tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici.
Per ciascuno di questi disturbi una volta ottenuta la certificazione dallo specialista o dall’ASL, è possibile chiedere alla scuola la redazione di un apposito P.D.P. ossia Percorso Didattico Personalizzato che obbliga la scuola a predisporre tutte le misure dispensative e compensative necessarie e appropriate all’entità del problema.

ESEMPI DI STRUMENTI COMPENSATIVI 
(MAPPE CONCETTUALI SULLA CARTA, LE FIBRE TESSILI, I METALLI)






martedì 2 luglio 2019

Terra di Lavoro apre le porte...Le scuole adottano i monumenti! (4^ Ed.)

L'ISTITUTO "R. UCCELLA" ADOTTA "LA FORNACE ETRUSCA" (VI-V sec. a.C.)




LA FORNACE ETRUSCA (Attiva tra il VI e il V sec. a.C.)

    La Fornace Etrusca si trova presso l’Alveo Marotta (zona mercato), a nord-est dell’antica Capua, al confine tra i comuni di S. Maria C.V. e San Prisco. Negli anni’80, la zona fu interessata da scavi che portarono alla luce i resti di un abitato arcaico del 6° sec. a.C., disturbato da una necropoli sannita nel 4° sec. a.C. ed infine danneggiato dall’impianto di cave di pozzolana in epoca romana. La fornace si trova a nord dell’abitato e viene definita etrusca perché attiva nella fase di occupazione etrusca a Capua tra il VI e il V sec. a.C. Presenta una forma rettangolare e misura 3,80 x 30 m
    La camera di combustione è caratterizzata da un muro assiale che sorregge traverse di mattoni crudi rivestiti di fango, collegati tra loro in orizzontale da alcuni elementi cilindrici. Per l’impianto ricorda molto le fornaci arcaiche di Lavinio, Locri, Orvieto e Cerveteri. A nord della fornace c’è un sistema di canali a pareti svasate, tagliati nel terreno, di cui due sono orientati nord-sud e sono collegati ad un terzo orientato est-ovest, la cui funzione non è chiara, ma forse riconducibile alla fornace.
     Gli scarti di lavorazione rinvenuti all’interno dei canali proverebbero che essa era usata soprattutto per la cottura di tegole piane. Tra i reperti ceramici rinvenuti ci sono vasi in bucchero, antefisse con testa di Gorgone, colonnine e ceramica greca d’importazione che consente di datare l’abbandono della zona tra il 480-470 a.C., in seguito ad una nuova definizione dello spazio urbano al momento della costruzione della cinta muraria.



Antefissa a testa di Gorgone, prodotte nella Fornace Etrusca e conservata nel Museo Archeologico dell'Antica Capua in SMCV.


    

 Vedi   ==>  Tutte le foto della manifestazione 




lunedì 11 marzo 2019

EARTH HOUR ALL'ISTITUTO UCCELLA DI S. MARIA C.V. (CE)

L' ORA DELLA TERRA (Earth Hour in inglese) è un evento internazionale ideato e gestito dal WWF che ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulla necessità urgente di intervenire sui cambiamenti climatici in corso mediante un gesto semplice ma concreto: spegnere la luce per un’ora nel giorno stabilito. Il risparmio energetico che ha come effetto minori emissioni di anidride carbonica, il principale dei “gas serra“, è del tutto simbolico ma ha lo scopo di sollevare l’attenzione sul tema dei cambiamenti climatici.
Quest’anno EARTH HOUR cadrà SABATO 30 MARZO 2019 dalle ore 20:30 alle 21:30.L’Istituto Uccella spegnerà la sua caratteristica “Piramide in Vetro” e gli alunni a lume di candela eseguiranno un “CONCERTO PER LA TERRA“.